BIODIVERSITA‘: L‘importanza della Posidonia.
Lo sapevi che Posidonia oceanica non è un’alga ma una pianta a tutti gli effetti?!
La prateria di Posidonia oceanica‚ oggi quasi scomparsa nelle zone influenzate dalla presenza di attività antropica‚ è abbondantemente presente all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Gallo - Isola delle femmine‚ occupando estese superfici e offrendo riparo ad una quantità notevole di specie animali e vegetali. L’ AMP presenta condizioni ottime di insediamento e sviluppo‚ rappresentando l’habitat ideale per la crescita di questa importantissima pianta‚ endemica del Mar Mediterraneo.
Le fanerogame marine sono vegetali molto più complessi delle alghe con cui spesso vengono confusi. Originate da piante terrestri‚ circa 100 milioni di anni fa‚ si sono evolute con speciali adattamenti per poter svilupparsi in ambiente marino.
Come le piante terrestri‚ anche Posidonia oceanica ha vere e proprie radici‚ fusti (chiamati rizomi) e foglie‚ lunghe mediamente poco più di un metro e spessi circa un centimetro‚ è caratterizzata quindi da organi dotati di tessuti specializzati per l’assorbimento ed il trasporto di acqua e nutrienti‚ nonché per la sintesi e l’accumulo dei prodotti fotosintetici.
I rizomi‚ che possono accrescersi orizzontalmente (plagiotropi) o verticalmente (ortotropi)‚ subiscono un processo di lignificazione che impedisce la decomposizione anche per centinaia di anni.
Le piante crescono su "matte"‚ una formazione a terrazzo costituita da un insieme di rizomi e sedimenti intrappolati dalle foglie stesse‚ che possono raggiungere dimensioni notevoli. In questo modo le praterie di posidonia possono colonizzare un ambiente difficilmente utilizzabile dalle alghe a causa della loro mancanza di radici.
La posidonia si riproduce sessualmente‚ con la formazione di fiori ermafroditi e frutti‚ ed anche per via sessuale con un accrescimento a stoloni. Il frutto‚ volgarmente chiamato “oliva di mare”‚ quando raggiunge la maturazione‚ tra marzo e maggio‚ si stacca dalla pianta e‚ per la presenza di sostanze oleose‚ galleggia. Trascinato dalle correnti si muove fino a quando marcisce‚ deposita i semi sul fondo‚ dove germogliano se trovano condizioni idonee allo sviluppo.
La prateria ha una grandissima importanza per l’equilibrio delle coste e dell’ambiente marino‚ tanto da essere considerata un “bioindicatore”: la sua presenza indica infatti una moderata intensità delle correnti‚ una notevole trasparenza della colonna d’acqua ed eccellenti condizioni biochimiche delle acque in cui si è insediata.
Possiamo ammirare la posidonia durante le nostre immersioni nel AMP di Isola delle Femmine e di Ustica. Vive tra 1 e 30 metri di profondità e tollera temperature comprese tra i 10 ed i 28 gradi centigradi. È una pianta che ha bisogno di valori di salinità costanti e di una forte illuminazione (fattori limitanti).
In autunno‚ possiamo notare durante le nostre immersioni che la pianta perde le foglie adulte più esterne‚ che diventano di colore bruno e sono fotosinteticamente inattive. Una volta staccate‚ hanno un ruolo importante nella protezione della costa dalle onde‚ riducendo il fenomeno dell’erosione: le foglie strappate dalle tempeste invernali vengono depositate dalle onde sui litorali dove‚ ammassandosi‚ formano strutture che prendono il nome di "banquette".
Sott’acqua ogni parte della pianta è colonizzata da organismi vegetali ed animali: sulle foglie è possibile osservare alghe brune e rosse incrostanti o filamentose‚ insieme a tanti briozoi ed idrozoi (esili strutture piumate); adattati a scarsa intensità luminosa sono gli organismi che vivono adesi al substrato costituito da foglie e rizomi‚ ma anche alcuni organismi vagili‚ capaci cioè di muoversi all’interno della prateria: tra questi i più presenti sono gli echinodermi come il riccio di mare e le stelle marine. Tra i molluschi‚ abitatore abituale e quasi esclusivo delle praterie è la Pinna nobilis‚ il bivalve più grande del Mar Mediterraneo‚ difficile da incontrare durante le nostre immersioni dato che è fortemente minacciato dalla pesca e dall’inquinamento.
La prateria di posidonia è anche una nursery fondamentale dove trovano protezione per la riproduzione e per l’accrescimento degli avannotti non solo specie di pesci‚ ma crostacei‚ molluschi e molti altri organismi.
Curiosamente‚ il genere Posidonia‚ oltre che nel Mar Mediterraneo‚ si rinviene esclusivamente lungo le coste meridionali e occidentali del continente australiano.
Il posidonieto è tra gli ecosistemi più importanti del Mar Mediterraneo (comunità climax) ed è stato indicato come “habitat prioritario” che deve essere protetto.
I corsi PADI sono orientati alla tutela di questi ecosistemi. Con un brevetto subacqueo di primo livello PADI Open Water Diver fino ad un livello più avanzato come PADI Advanced Open Water Diver‚ si ha la possibilità di esplorare e conoscere le meraviglie nascoste tra i posidonieti all’interno dell’AMP di Isola delle Femmine e di Ustica. Ma ancora più interessante è saper identificare le diverse specie animali e vegetali con un corso subacqueo di specialità PADI Project AWARE –Fish Identification o PADI Underwater Naturalist Diver.
Curiosità:
- In passato le foglie erano utilizzate come isolante nella costruzione dei tetti‚ in farmacologia per curare infiammazioni ed irritazioni.
- Nel 2OO6 è stata scoperta nelle Baleari una pianta di Posidonia lunga circa 8 km cui è stata attribuitaun’età di 1OO.OOO anni. La pianta si trova all’interno di una prateria che si estende per 7OO km quadrati‚ dalla zona di Es Freus (Formentera) fino alla spiaggia di Las Salina (Ibiza).
L’importanza della posidonia:
- Grazie al suo sviluppo fogliare libera nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni metro quadro di prateria.
- Produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità.
- Offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci‚ cefalopodi‚ bivalvi‚ gasteropodi‚ echinodermi e tunicati.
- Consolida il fondale sotto costa contribuendo a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere.
- Agisce da barriera che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l’erosione costiera.
- Lo smorzamento del moto ondoso operato dallo strato di foglie morte sulle spiagge le protegge dall’erosione‚ soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali.